Coltivare la vite è coltivare il paesaggio…
Questa è la considerazione che ispira il progetto “Terre di Vite”, un volume essenzialmente fotografico che narra un viaggio per assaporare la Campania a grappoli.
Terre di Vite è un prezioso itinerario nel paesaggio vitivinicolo che mira a diffondere, anche all’estero, il valore di questo tesoro campano. La pubblicazione vuole documentare la vastità e l’unicità dei paesaggi viticoli della Campania, palcoscenico del saper fare dei viticoltori, trasformandoli in un potente strumento di comunicazione. Il vino, frutto di questa terra e dell’abilità di chi sa coltivarla e amarla, qui viene presentato e proposto attraverso i suoi paesaggi, nella sua dimensione visiva ed emozionale.
Il paesaggio, memoria tangibile di comunità di uomini e donne che hanno costruito e tramandato una natura più bella e più ricca, si fa espressione di questa storia.
Quando l’uomo coltiva la vite, coltiva il suo paesaggio: incide sulla terra il racconto della sua esistenza. Ne consegue che le storie di ogni singolo vignaiolo di un territorio, diventano la storia della comunità. I filari di viti sono come le righe delle pagine di un quaderno sul quale ogni vignaiolo scrive e racconta il legame tra l’unicità del proprio vino ed il territorio in cui viene prodotto. Gli elementi che costituiscono il paesaggio sono punti di riferimento per chi abita e vive il territorio e per chi impara a conoscerlo, ad apprezzarlo e a relazionarsi con le sue bellezze. L’uomo ha modellato la natura con le sue mani inserendo paesaggi vitivinicoli che l’hanno resa bella e ricca di personalità.
Ciò è ancora più vero quando si associa il paesaggio naturale creato a quello interiore, fatto di emozioni che si concretizzano in un continuo scambio di sentimenti, ricordi, profumi e cultura. Per vivere bene, l’uomo ha bisogno di radicarsi, di stabilire legami significativi e duraturi con i suoi luoghi di appartenenza. In assenza di radicamento, l’uomo si perde, perde la capacità di riportarsi alle sue origini e fondersi con la sua memoria ed il suo passato. Modellare e salvaguardare il paesaggio significa proteggere e difendere i segni della nostra identità. Sono segni quei vigneti di ogni area della nostra regione, risultato di saperi tramandati.
Pur dentro processi di innovazione, essi si esprimono attraverso resistenti e tradizionali forme di coltivazione, fonte di riconoscibilità territoriale, dove il singolo diventa comunità all’interno di un paesaggio che a sua volta diventa riflesso del proprio operare.
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Un invito alla lettura
Prof. Dott. Fiorentino Vecchiarelli
Professore / Dottore
In Campania si trovano infiniti contrasti, il suo paesaggio, per alcuni versi ancora incontaminato, affascina chiunque la visiti.
Il volume fotografico “Campania bellezza del creato” è un’opera pregevole e di alto valore culturale e sociologico, che offre la possibilità di venire a contatto con le innumerevoli realtà che la regione presenta.
Dott. Antonio Falcone
Presidente AMCI
Un gioiello che ancora riflette una luce che brilla e splende tra le varie bellezze della nostra Italia.
Terra unica al mondo - la Campania - variegata, eclettica, fertile in ogni suo angolo, ricca di potenzialità, a tal punto che da sempre l’uomo la agognasse come Topos, luogo per la sua crescita, il suo sviluppo, la sua promozione, le fantasie, l’arte, la storia.
Prof. Giuseppe Caliendo
Professore
Mi piacerebbe che “Terra di acque” riuscisse a risvegliare un’eco-coscienza mirata e spingesse ad intraprendere le attività necessarie affinché “Sorella Acqua” non diventi per noi ”Acqua Matrigna”.
Le immagini di quest’opera esortano ciascun lettore a diventare “sentinella ambientale” per denunciare e fronteggiare le scelleratezze legate alle attività antropiche illecite.
Prof. Marco Trifuoggi
Ricercatore
A giusta ragione la Campania potrebbe denominarsi terra dell’acqua.
E la sua guida di camminatore instancabile ci accompagna proprio in quelle zone dimenticate, fuori dai percorsi del turismo e delle grandi vie di comunicazione, per ritrovare quella calma e quella freschezza delle cose buone e pulite dei nostri territori e delle <em>chiare, fresche et dolci acque</em>.
Chef Heinz Beck
Chef
Ammiro le bellezze di questo territorio e mi rendo conto che l’acqua é un suo elemento distintivo.
Ringrazio Giuseppe Ottaiano per l’invito a dare il mio contributo e gli auguro un grande successo per questo ambizioso progetto di valorizzazione di un territorio così ricco di acqua, bellezza e cultura.
Prof. Crescenzo Formicola
Professore
La percezione soggettiva è garante della plurimità delle letture.
Non è forse nelle intenzioni di Giuseppe Ottaiano invitare tutti coloro che hanno la fortuna di ammirare la sua ‘presa di coscienza’ della <em>Bellezza del Creato</em> a destare, o ridestare, la consapevolezza che dal «bello», che non è un patrimonio banalmente scontato, dobbiamo sentirci costantemente stupiti?
Dott. Flavio Castaldo
Archeologo
Il vigneto e la civiltà del vino
La varietà della documentazione mostrata dal fotografo Giuseppe Ottaiano che ha pazientemente girato per i tutti i paesaggi campani mostra invece come la realtà vitivinicola campana tradizionale è molto più varia di quanto non ipotizzasse il Sereni.
Don Lino D'Onofrio
Primicerio Parroco Collegiata S.M. delle Grazie
La vita è fatta per essere felice e la gioia che inebria la vita è fonte di felicità.
La bellezza di una vite rigogliosa di grappoli, le vite felici perché fruttuose; la vite bella perché curata e amata, le vite riuscite perché feconde di futuro; la vite forte negli anni e sempre giovane nei tralci, le vite ricche di sapienza e aperte alla speranza.